La riscossa dei mercati emergenti
Un decennio è ormai finito ed è arrivato il momento di fare qualche considerazione. I Paesi emergenti sono
cresciuti da un punto di vista economico come non avevano mai fatto in precedenza, se invece
consideriamo i mercati finanziari, non sono riusciti a tenere il passo delle Borse delle aree sviluppate.
I motivi per cui questi mercati hanno sottoperformato sono vari.
Tra i fattori fondamentali il rallentamento della crescita della più grande economia emergente: la Cina. I rendimenti dei mercati finanziari dei Paesi sviluppati che hanno realizzato performance molto più interessanti. I titoli tecnologici capeggiati da Facebook, Amazon, Apple e Google, i cosiddetti FAAG hanno visto schizzare il loro valore grazie agli utili superiori rispetto alle attese del primo decennio del 2000. I mercati azionari americani hanno anche beneficiato dei tagli fiscali e della liquidità a basso costo per le imprese che hanno deciso di ricomperare sul
mercato i loro titoli (buyback).
I motivi che hanno portato a una minore crescita degli Emergenti sono ovviamente molteplici: il calo delle
materie prime, di cui i Paesi in via di sviluppo sono ricchi e da cui traggono profitti ma anche la solidità del
dollaro americano. Nei periodi di turbolenza di questi anni, il dollaro si è fatto preferire rispetto alle valute
locali, per cui i gestori hanno preferito il mercato a stelle strisce.
Nel 2018 e nella prima parte del 2019 i Paesi emergenti hanno messo in atto politiche monetarie restrittive,
così mentre i Paesi sviluppati hanno goduto di stimoli costanti, gli altri sono rimasti un passo indietro, passo
che ormai potrebbero recuperare nei prossimi mesi.
Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina sono state un’ulteriore zavorra per la galassia emergente che
da sempre hanno beneficiato del l’incremento del commercio mondiale.
Proprio il venire meno di tutti questi motivi potrebbe rendere interessante la categoria dei Paesi Emergenti.
Ovviamente bisogna considerare l’orizzonte temporale di medio lungo periodo in cui inserire l’investimento, la situazione patrimoniale dell’investitore e gli obiettivi che si prefigge.
Inoltre è fondamentale che sia un gestore professionista che si occupi della selezione e scelta dell’approccio
all’investimento.
Flavio Lodi
Private Banker