Amore non corrisposto, tristezza, ansia e stress. Ma anche ambizione eccessiva, scarsa autostima e alessitimia, l’incapacità di comunicare le proprie emozioni. Sono tanti gli stati d’animo e (ahimé!) i malesseri che possono accompagnarci nella nostra quotidianità. Quale risposta migliore di un bel libro, magari scelto appositamente per rispondere al bisogno emotivo che abbiamo in quel preciso momento?
La Piccola Farmacia Letteraria di Firenze si propone di rispondere proprio a questa esigenza, con una sezione organizzata come una vera e propria farmacia. È una piccola libreria con un catalogo di circa quattromila titoli, in particolare di narrativa, che ha inaugurato l’8 dicembre scorso in zona Gavinana, nella parte sud-orientale della città.
«L’idea per questa libreria è nata durante la mia precedente esperienza lavorativa in un punto vendita della catena Giunti al Punto – racconta Elena Molini, titolare e ideatrice del progetto – . Spesso infatti mi accorgevo che le persone chiedevano un suggerimento o un consiglio per la scelta del libro da acquistare soprattutto in base a uno stato d’animo, anche quando si trattava di un regalo. In una libreria di catena il tempo che puoi dedicare a rispondere alle esigenze di ogni cliente è comunque poco e quindi con la Piccola Farmacia Letteraria ho cercato semplicemente di rispondere a una domanda che ho percepito provenire dall’utenza. L’obiettivo è proprio quello di dare una risposta immediata al lettore, anche senza l’intermediazione di un libraio, perché è altrettanto vero che non a tutti piace raccontare un proprio aspetto personale a un’altra persona. Ho quindi realizzato dei veri e propri bugiardini: una volta arrivati allo scaffale dedicato, le persone possono avere una panoramica di tutte le emozioni scelte. Ho inserito anche una legenda con ogni stato d’animo collegato a un colore, così da permettere al lettore di andare a colpo sicuro nella scelta del titolo più adatto. Una volta individuato il libro, basta girare il bugiardino collegato per scoprirne gli effetti collaterali (ovviamente positivi!) e la posologia (come e quando leggere il libro). Ho ideato i bugiardini partendo dalla mia esperienza personale di lettrice, ma per alcune situazioni più gravi – penso per esempio alla depressione o al lutto – ho chiesto ovviamente l’aiuto di psicologi abilitati».