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Sei di Carpi se..

Come uscire dalle delusioni? 3 step fondamentali.

Barbara Corradini Coaching & Formazione • gen 29, 2021
Come facciamo a ritrovare l'ottimismo se qualcuno ci delude, o noi deludiamo noi stessi? A sentirci di nuovo in grado di realizzare un progetto, un lavoro, condividere sentimenti?
Cosa attiva in noi la delusione? Delusi da chi? La delusione è uno stato d'animo di tristezza provocato dalla constatazione che le aspettative, le speranze coltivate non hanno riscontro nella realtà.
Aspettativa, dal latino exspectātum ("atteso" o "previsto"), significa in attesa o nella speranza di ottenere qualcosa.
L'aspettativa è associato solitamente con la ragionevole possibilità che a volte una determinata cosa possa accadere e che c'è qualcosa che supporta questa idea. In caso contrario, sarebbe solo una mera speranza che può essere irrazionale o basata sulla fede.

LE ASPETTATIVE TI PORTANO FUORI DALLA TUA AREA DI POTERE.
Pertanto, quando siamo delusi non siamo delusi dalla persona o dal contesto in sé, bensì dalla mancata realizzazione della nostra aspettativa sulla situazione. Significa inoltre, non essere consapevoli della nostra zona di potere personale, ovvero quell'area dove i nostri pensieri, parole, emozioni ed azioni sono esattamente e responsabilmente sotto il nostro totale controllo, al di fuori della quale c'è un'altra area dove non possiamo nel modo più assoluto avere influenza. Non possiamo decidere cosa accadrà, né prevedere cosa gli altri faranno, diranno, proveranno o penseranno, quello è fuori dalla nostra area di potere. Il nostro potere è essere RESPONS-ABILI, dal latino "rispondere con abilità" a quello che la vita ci mette di fronte. Centrati nella nostra zona, dove la nostra influenza è totale per rispondere alle sfide della vita con nuove capacità.

UN ALTRO ASPETTO IMPORTANTE È COMPRENDERE CHE "IO NON SONO TE".
A volte accade che se per noi qualcosa è scontato o totalmente innocuo, per qualcun altro può essere una prima esperienza e potenzialmente pericolosa. Se per noi è ovvio procedere in un determinato modo, la competenza di qualcun altro è stata acquisita in altri modi ed in base alle sue esperienze può non aver sviluppato capacità simili alle nostre e quindi non reagire agli eventi con le stesse logiche di pensiero. Le nostre esperienze di riferimento sono impregnate dei significati che noi gli abbiamo attribuito e questo crea la risposta che diamo alle sfide e ai cambiamenti che la vita ci chiede. Ognuno di noi attraverso i propri pensieri, emozioni e parole ha agito in base a quei significati, risulta pertanto evidente che non tutti abbiamo avuto le stesse esperienze ed a queste ognuno di noi ha dato i propri significati, agendo conseguentemente con determinate emozioni e pensieri.

IL TERZO PUNTO CHE CREA LA BASE PER USCIRE DALLA DELUSIONE È L'ACCETTAZIONE.
Accettare non significa condonare, significa invece prendere atto della situazione, analizzarla per quello che è, non focalizzandoci sulle colpe, bensì portare la nostra attenzione sul nuovo scenario che ci troviamo davanti per fare il punto della situazione e non limitarci sul cosa non possiamo fare, ma a fare con ciò che abbiamo.
Significa non chiedersi solamente "cosa posso ottenere di positivo in questa situazione?" oppure "cosa c'è qui per me in questa esperienza?" o anche "cosa posso prendere di utile in questo evento?", vuol dire fare il passo successivo e chiedersi "cosa posso dare in questa situazione?" "E quali risorse posso offrire in questo ambito?" "Quali doni ho da dare in questo contesto, a me stesso o ai miei clienti/amici/famigliari?"
Queste domande ci portano fuori dal pensiero della scarsità e paura di aver perso qualcosa, quindi di rimanere limitati, e ci accompagnano velocemente nel nuovo pensiero di creazione dell'abbondanza. Del dare invece dell'aver perso.
Quando cominciamo a formulare domande che ci dirigono verso l'abbondanza, cominciamo a ritrovare anche l'ottimismo, perché stiamo lavorando in un nuovo paradigma, in un cambio di pensieri funzionali e non più disfunzionali che ci fanno scivolare in emozioni ed azioni a spirale discendente.
Essi ci nutrono invece di nuove possibilità e quando impariamo nuovi modi di rispondere agli eventi attraverso l'accettazione, la consapevolezza del nostro potere personale, alla nostra stessa individualità comprendendo che ognuno porta ciò che ha imparato nella vita in ogni contesto, allora entriamo in nuove consapevolezze e non in aspettative. 
E se non ci creiamo aspettative al di fuori della nostra area di potere, non potremmo quindi essere delusi.

Barbara Corradini Coaching & Formazione
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