MANCATO PAGAMENTO DELLO STIPENDIO: COSA FARE

In caso di omesso o ritardato pagamento dello stipendio, il lavoratore ha il diritto di sollecitare l’adempimento e, qualora la richiesta bonaria non sortisse effetti, si dovrà rivolgere ad un avvocato per diffidare il datore di lavoro all’adempimento e metterlo in mora.

Qualora il datore di lavoro rimanga inadempiente nonostante la diffida, il lavoratore potrà promuovere un tentativo di conciliazione avanti la Direzione del Lavoro ovvero, sempre con il tramite del legale nominato, chiedere alla competente Sezione Lavoro del Tribunale l’emissione di decreto ingiuntivo in forma provvisoriamente esecutiva. Con detto provvedimento, il Tribunale ingiunge il datore di lavoro all’immediato pagamento, avvertendolo che, in difetto, si procederà con la notifica di un atto di precetto e successivamente con l’esecuzione forzata (pignoramento dei beni).

Il nostro ordinamento prevede tre principali forme di pignoramento: immobiliare (avente ad oggetto gli immobili di proprietà del debitore), mobiliare (avente ad oggetto i beni mobili del debitore, quali per esempio autovetture, mobili, gioielli) e presso terzi (avente ad oggetto beni del debitore nella disponibilità di terzi, come per esempio canoni di locazione, conti correnti).

In assenza di beni pignorabili, vi è un’ulteriore tutela a favore del lavoratore, il quale potrà depositare istanza di fallimento nei casi previsti dalla Legge, qualora l’azienda rientri nel novero dei soggetti fallibili e potrà, inoltre, rivolgersi al Fondo di Garanzia del TFR e dei crediti di lavoro, per ottenere il pagamento degli ultimi tre stipendi e del TFR.

Per la restante parte del credito, in caso di fallimento dell’azienda, il lavoratore dovrà insinuarsi al passivo fallimentare.

Ricordiamo, altresì, che il mancato pagamento della retribuzione costituisce una giusta causa per esercitare il licenziamento senza preavviso.