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Quale futuro per il commercio? "Essere attrattivi è il segreto del successo"

Angela Righi • gen 29, 2021
Quale futuro per il commercio?
"Essere attrattivi è il segreto del successo"
Intervista a Luca Semellini, titolare di Bao Bottega Arte Orafa e Presidente dell' associazione Carpi c'è.

L’ anno appena trascorso è stato notoriamente difficile anche dal punto di vista dell’economia. Le attività commerciali in particolare sono state duramente colpite e la nostra città, che già viveva un periodo di particolare difficoltà, non ha fatto eccezione. L’ inevitabile processo di cambiamento, in corso ormai da diversi anni, ha visto infatti una decisa accelerata causata dalla pandemia. Con queste premesse, cosa dobbiamo aspettarci in futuro dalle attività commerciali? 

1) Come vedi in prospettiva il commercio a Carpi per il 2021?
Per commercianti ed esercenti il futuro è davvero un grosso punto interrogativo. L’incertezza è infatti la peggiore delle situazioni per entrambi, anche se non si può paragonare il danno subìto da bar e ristoranti rispetto ai negozi. E’ difficile poter fare un programma anche per quanto riguarda le scorte e questo ci impedisce di poter lavorare serenamente. Inoltre tutta la filiera è coinvolta in questo processo di insicurezza.

2) Quali attività commerciali a tuo parere mancano all’offerta cittadina e quali al contrario sono in esubero o poco adatte al centro storico?
Quello che manca è un equilibrio delle varie attività dislocate nel centro storico. A parte il fatto che aprire un’attività commerciale oggi è una follia – afferma ridendo Semellini- ed è sempre più difficile accedere al credito e ottenere quegli incentivi a fondo perduto tanto decantati. Mancano totalmente i negozi di vicinato e quelli alimentari “di una volta” come ad esempio la storica Drogheria dei fratelli Saetti, che ricordo con tanta nostalgia. Negozi dove il contatto con persone vere è alla base di tutto.

3) La pubblica amministrazione e/o le associazioni di categoria, potrebbero fare la differenza con iniziative e incentivi, dato che oggi tutto è delegato all’iniziativa del singolo?
Potrebbero fare di più. Qualcosa di concreto ad esempio per incentivare il commercio, instradando gli interessati verso determinate categorie più consone, ed essere sicuramente più incisivi, ma l’atteggiamento assunto a volte dai commercianti è quello di pretendere soluzioni dalle istituzioni locali . Ognuno ci metta del suo.

4) Che importanza hanno i parcheggi nella scarsa affluenza di persone lamentata dai commercianti e dagli esercenti del centro storico? 
Veramente poco a mio parere. Manca come dicevo l’attrattiva. Se ci sono negozi di qualità la gente in centro ci viene comunque.

5) Si parla tanto di commercio elettronico e in particolare dei colossi del Web come dei “Predatori” responsabili di avere ridotto sul lastrico migliaia di negozi tradizionali. E’ effettivamente così?
In realtà non dovrebbero. E’ chiaro che dipende molto dal tipo di prodotto ma la maggior parte della gente vuole il contatto con l’ esercente. Dovremmo essere anche noi più disponibili. Poi è chiaro che il mondo del commercio è sostanzialmente cambiato e oggi devono coesistere entrambe le cose, un negozio fisico può e deve avere, quando possibile, anche 
l’ e-commerce.

6) Si può fare qualcosa di concreto? Se si qual è la tua “ricetta personale”?
Vorrei un centro storico più attrattivo sfruttando anche il rialzato della piazza. Più cultura, mostre, eventi anche virtuali. Meno improvvisazione e più impegno e serietà nel gestire la propria attività.
A.R.
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